Una importante mostra alla Reggia di La Venaria Reale collegata all’Evento dell’Ostensione della Sacra Sindone di Torino
Gesù: l’uomo della Sindone
Con la grande mostra inaugurata il 31 marzo 2010 (e visitabile dal 1° aprile al 1° agosto 2010) dal titolo Gesù. Il corpo, il volto nell’arte organizzata e promossa dal Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, si è dato inizio al programma delle manifestazioni in occasione della Ostensione della Sacra Sindone nel Duomo di Torino che avverrà dal 10 aprile al 23 maggio 2010.
La mostra si collega a molti degli eventi connessi all’Ostensione che si svolgeranno nel corso del mese di aprile: fra i tanti, sempre alla Reggia, citiamo “Conversazioni a Corte 2010”: un ciclo di conferenze che vertono sul rapporto tra Cristianesimo e Occidente, un tema che negli ultimi anni ha suscitato ampie discussioni sia nel mondo culturale sia in quello politico. Le conferenze avranno inizio il 9 aprile con “Cristianesimo e guerra”, cui seguiranno: “I Templari: storia e mito dei Monaci Guerrieri” (16 aprile), “Onore, Merito e Uguaglianza: valori e idee della modernità” (23 aprile), “L’Immagine di Gesù nella storia del cinema” (8 maggio), “Il Corpo di Gesù: bellezza fisica e attrazione spirituale” (14 maggio), “Torino e la Sindone: un bilancio” (21 maggio).
Venendo specificamente alla mostra Gesù. Il Corpo, il volto nell’arte, questa si pone come l’analisi della raffigurazione di Cristo e un’occasione per una riflessione, sia da un punto di vista antropologico e storico-artistico sia dal punto di vista teologico, sull’influsso del Cristianesimo sul concetto occidentale di “persona umana”.La mostra è stata curata da Mons. Timothy Verdon ed è stata allestita da Massimo Venegoni con la collaborazione dell’Arcidiocesi di Torino.
Timothy Verdon è professore di Storia dell’arte presso la Stanford University di Firenze, Canonico del Capitolo della Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze e tra i massimi conoscitori di arte sacra. La presentazione della mostra trae beneficio dalle illuminate parole di Mons. Verdon: “Composta di opere di pittura e scultura dal paleocristiano al barocco, la mostra si pone in parallelo all’evento religioso dell’Ostensione, mettendo in luce l’ampia prospettiva culturale a cui esso fa parte. Mentre a Torino i pellegrini pregheranno davanti al telo che, secondo la tradizione, avvolse le spoglie di Gesù conservandone l’impronta, la mostra alla Venaria Reale permetterà di riscoprire la centralità del corpo nel pensiero europeo nonché d’interrogarsi sul legame tra corpo umano e identità divina implicito nei culti della Sindone e della Veronica, inviterà infine a meditare il pathos che la morale giudeo-cristiana da sempre associa all’immolazione corporea a servizio di altri…”.
La mostra alla Reggia comprende oltre 180 opere tra dipinti, sculture, arazzi, affreschi staccati, miniature, suppellettili, oreficerie e paramenti sacri, tutte opere che spaziano dall’età paleocristiana al barocco, con una serie di autentici capolavori, tra cui spiccano: il Crocifisso in bronzo (del 1573 circa) del Giambologna, Il Redentore (1493) di Andrea Mantegna, il Cristo portacroce (ante 1510) del Giorgione, la Madonna della mela (1440-1445) di Luca Della Robbia, il Cristo crocifisso in legno di tiglio intagliato e policromato (1492-1493) di Michelangelo Buonarroti, il Cristo crocifisso tra i santi Giacomo minore, Francesco e Filippo in olio su tela (1625) di Giovanni Battista Crespi detto “Il Cerano”, il Cristo risorto (1615-1616) di Pieter Paul Rubens, l’Imbalsamazione di Cristo in olio su tavola (1575) di Giovanni Bellini, il Volto di Cristo coronato di spine in inchiostro a tempera su pergamena (1450) di Seguace umbro di Beato Angelico, Crocifisso in argento sbalzato e smaltato (1457-1459) di Antonio del Pollaiolo e aiuti, la Trinità con Cristo morto di Ludovico Carracci, il Sacrificio di Isacco di Donatello, oltre a capolavori del Guercino, di Filippino Lippi, Lorenzo Lotto, Tintoretto, Paolo Veronese, Hans Memling e Rogier van der Weyden.
La mostra è stata allestita nella sede della restaurata Scuderia Grande, realizzata da Filippo Juvarra tra il 1722 e il 1729, e segue la grande esposizione Egitto, tesori sommersi del febbraio 2010. Per il prestito delle opere sono state coinvolte numerose collezioni ecclesiastiche e le più importanti istituzioni museali italiane e straniere come i Musei Vaticani, la Pinacoteca di Brera, la Galleria Estense di Modena, gli Uffizi, Palazzo Pitti, il Museo dell’Opera del Duomo e il Museo del Bargello di Firenze, la Pinacoteca Capitolina di Roma, i Musei Regionali di Messina e Trapani, nonché, a Torino, la Galleria Sabauda, il Museo Civico di Arte Antica di Palazzo Madama, la Pinacoteca Albertina e il Museo di Antichità.
Insomma, una Grande Mostra per un Grande Evento.
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Giorgio da Castelfranco, detto Giorgione (Castelfranco Veneto, 1478 c. - Venezia 1510), Cristo portacroce, ante 1510, olio su tela, Venezia, Scuola Grande Arciconfraternita di San Rocco. Foto: Luigi Baldin - Treviso |
www.lavenaria.it/press_office/ita/stampa/mostra_gesu.shtml
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Materiale |
Gesù: l’uomo della Sindone |
saggistica |
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Autori |
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Mario T Barbero |
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Pubblicato su: Literary nr.4/2010 |
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