Lo spazio linea di confine ideale nell’arte di Paul Klee e Fausto Melotti
Dal 17 marzo al 30 giugno 2013 il Museo d’Arte di Lugano ospita la mostra dedicata a due artisti di spicco del XX secolo, che con le loro opere hanno caratterizzato il mondo culturale contemporaneo.
Due artisti, Paul Klee (nato a Munchennbuchsee nel 1879 e morto a Locarno nel 1940) e Fausto Melotti (nato a Rovereto nel 1901 e morto nel 1986 a Milano) che con le loro opere hanno segnato in modo significativo buona parte del percorso artistico europeo. Klee con i suoi acquerelli, i suoi dipinti e i suoi disegni e Melotti con le sue sculture hanno messo a confronto, proprio per il tramite di oggetti e soggetti diversi, un’elevata espressione artistica e un dialogo sorprendente che ha messo in evidenza i loro comuni interessi, compresi la musica e la letteratura.
Attraverso una esposizione molto corposa che comprende una ottantina di opere di Paul Kleee e altrettante sculture di Fausto Melotti, la mostra vuole significare come il segno grafico dell’artista svizzero e quello plastico dell’artista italiano oltre ad essere indice di creatività sia nel contempo creazione di immagini della natura e delle figure umane. Una sorta di ideale connubio per esprimere uno stato di disagio fisico oppure una condizione soprannaturale. Mentre nelle opere di Klee si ritrovano reminescenze oniriche e immagini della natura in senso simbolico, in Melotti l’espressione delle opere si volge e contempla la bellezza classica Nell’opera dell’artista svizzero, tra l’altro letterato e poeta, il rapporto tra verbo e immagine è paritario, mentre nei lavori dell’artista italiano il segno linguistico contribuisce a chiarire il senso della rappresentazione. E le opere messe a confronto lo dimostrano. Questa comunanza di intenti creativi la possiamo trovare anche nel campo delle astrazioni e geometrie. Studi geometrici di Klee eseguiti attorno al 1930, durante l’esperienza dell’artista presso il Bauhaus, si avvicinano molto ad alcune celebri opere di Melotti, come i bassorilievi e le sculture presentate in occasione della mostra del 1935 alla Galleria del Milione di Milano. In tale contesto, le creazioni di Klee e di Melotti rispondono alle sollecitazioni che l’Europa di allora richiedeva, volte all’emancipazione dell’estetica da esigenze rappresentative e allusioni alla realtà. Opere nelle quali si può notare una nitida impostazione geometrica come in Scultura n.11 di Melotti e in Tema come un circuito in 6 fasi di Klee, oppure nella Scultura n. 17 di Melotti e Modello 41. d. di Klee. Oppure, ancora, in Scultura n.11 di Melotti e in Lampione sulla piazza di Paul Klee. Attraverso il segno, grafico o scultoreo, i due artisti giungono a esiti di estrema sintesi formale e, nello stesso tempo, a forme di eccezionale intensità. Ne abbiamo esempio nelle opere Il clown piramidale e Vecchio che conta dell’artista svizzero, come in Senza titolo del 1975 e in Gli ambasciatori dei paesi poveri dell’italiano. Nello stesso mentre, abbiamo una configurazione dell’uniformità delle opere di Klee e Melotti nell’ambito del mondo animale. Qui, in questo ambito, troviamo quasi una curiosa venerazione come se gli animali esistano in una sorta di mondo intermedio tra l’umano e il divino. E i due artisti ne danno prova in opere quali: Il grande pesce appare e Gatto cane di Fausto Melotti cui si contrappongono, ma solo figurativamente, Pesci che giocano e Amicizia tra animali di Paul Klee.
Come appropriatamente scrive Nina Gulicher: «Se i percorsi di Paul Klee e di Fausto Melotti non si sono mai incrociati, è pur vero che la loro produzione artistica presenta non poche corrispondenze. Si pensi alla loro predilezione per i motivi della mitologia classica, o alle analogie fra composizione musicale e visiva…Se è assodato che per entrambi la percezione e la rappresentazione del mondo si connette strettamente con il mondo infantile, rimane invece aperta la questione circa una loro effettiva rinuncia “schemi della logica”. Infine, ulteriore elemento comune, e oggetto del presente contributo, è l’intenso lavoro sui principi matematici cui i due artisti si dedicarono negli anni Venti e Trenta… Klee e Melotti seguirono con attenzione gli sviluppi culturali del loro tempo, restando fortemente influenzati dalla teoria artistica di Kandinskij: di conseguenza, anche il loro lavoro fu caratterizzato da un anelito verso principi compositivi razionali e universali…».
Il volume che illustra la mostra di Lugano ne dà ampia dimostrazione e gli scritti in esso contenuti su Klee e Melotti ne mettono in ampia evidenzia l’attualità del loro linguaggio artistico e umano.
Mario T. Barbero
sito web: http://www.klee-melotti.ch/
(Tutte le immagini sono tratte dal sito indicato. L’uso delle immagini è consentito solo per pubblicazioni nell’ambito dell’esposizione "Klee-Melotti" o nel contesto delle sue attività collaterali. )
Pubblicato il 2013-04-13 05:36:33.
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