Ernst Ludwig Kirchner
e gli artisti del gruppo Rot-Blau
17 novembre 2024 – 23 marzo 2025
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
Sede LAC
A cura di Cristina Sonderegger
Conferenza stampa: giovedì 14 novembre ore 11:00
masilugano.ch
|
Ernst Ludwig Kirchner
Vor Sonnenaufgang (Prima dell’alba) 1925/1926
Collezione Glarner Kunstverein.
Fotografia: Urs Bachofen
|
Il MASI presenta “Ernst Ludwig Kirchner e gli artisti del gruppo Rot-Blau”. La mostra offre uno sguardo sull’opera di uno dei principali esponenti dell’espressionismo del Novecento, Ernst Ludwig Kirchner (Aschaffenburg, Germania, 1880- Davos, Svizzera, 1938).
Pittore, scultore e incisore, Kirchner fu personalità di spicco dell’avanguardia tedesca di inizio secolo. Insieme a Fritz Bleyl, Erich Heckel, Karl Schmidt-Rottluff fondò il gruppo Die Brücke (Il ponte) che rivendicava un radicale rinnovamento dell’arte visiva in chiave antiaccademica, verso una pittura intesa come traduzione immediata dell’interiorità dell’artista, espressa attraverso linee marcate e colori vibranti e innaturali. Tra i più importanti artisti europei ad aver trovato ospitalità nei Grigioni, grazie ai suoi lavori Kirchner ha apportato un contributo fondamentale nel rendere il mondo alpino noto in tutto il mondo.
Attraverso una selezione di dieci dipinti anche rari, di medie e grandi dimensioni, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, la mostra al MASI mette in evidenza i legami e le relazioni del maestro tedesco con il Ticino e Davos. Il percorso espositivo intende inoltre mettere in luce l’influenza profonda che Kirchner ha avuto su un’intera generazione di giovani artisti basilesi, quali Hermann Scherer, Albert Müller e Paul Camenisch, fondatori del gruppo artistico Rot-Blau. Concepito come approfondimento tematico all’interno dell’esposizione permanente della collezione del MASI intitolata “Sentimento e Osservazione”, il focus su Kirchner è quindi in dialogo con uno spaccato delle collezioni del Museo, in particolare con la sala dedicata alle opere del gruppo Rot-Blau che è stato attivo nel Mendrisiotto.
|
|
|
Ernst Ludwig Kirchner
Alpküche (Cucina alpestre), 1918
Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid
© Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid
|
|
|
La mostra
Per il percorso al MASI è stato scelto un nucleo di dieci dipinti esposti in due mostre chiave di Ernst Ludwig Kirchner, che, nonostante le diverse reazioni del pubblico, contribuiscono in maniera decisiva a far conoscere la sua opera in Svizzera: la collettiva alla Kunsthalle di Basilea nel 1923 e la personale al Kunstmuseum di Winterthur nel 1924. Malgrado l’autoesilio imposto e la scelta di vivere ai margini della mondanità locale, da Davos Kirchner continua a orchestrare e controllare la diffusione della sua arte sul territorio elvetico e in Germania. È l’artista stesso a sottolineare il cambiamento subentrato dopo il trasferimento in Svizzera: “Nelle nuove opere degli ultimi sei anni, i colori diventano puri e luminosi. È l’aria limpida delle montagne ad aver innescato questa nuova resa del colore… Le modifiche della forma e delle proporzioni non sono arbitrarie, bensì servono a rendere l’espressione mentale ampia e incisiva e a far percepire i colori nelle proporzioni consone all’espressione ricercata” scrive nel 1921, celandosi dietro lo pseudonimo del critico d’arte Louis de Marsalle da lui inventato.
Elementi, quelli descritti dall’artista, che in mostra si ritrovano in Alpküche (Cucina alpestre) del 1918. Prestito eccezionale dalla Collezione Thyssen-Bornemisza di Madrid, il dipinto rappresenta l’interno della casetta presa in affitto da Kirchner dall’estate del 1917 sulla Stafelalp sopra Frauenkirch, presso Davos. “La prospettiva distorta, i colori brillanti e la riduzione all’essenziale dell’ambientazione rievocano certe opere di interni di Vincent van Gogh, delle quali gli erano rimasti impressi sin da giovane la forza espressiva e l’utilizzo del colore in chiave psicologica”, si legge in catalogo. Nel dipinto, una porta si apre su un paesaggio soleggiato, lasciando intravedere la sagoma della vetta del Tinzenhorn. Questo motivo, ricorrente nelle opere di Kirchner a soggetto alpestre, è rappresentato in mostra dal potente Tinzenhorn – Zügenschlucht bei Monstein (Tinzenhorn – Zügenschlucht nei pressi di Monstein). Anche qui la raffigurazione di una visione interiore prescinde da una rappresentazione naturalistica del paesaggio: l’uso espressivo del colore, delle forme e delle proporzioni restituiscono in pittura l’essenza e la spiritualità del mondo montano.
|
Ernst Ludwig Kirchner
Das Tobel (Il burrone), 1920 ca.
Düren, Leopold-Hoesch-Museum
Fotografia: Peter Hinschläger
|
|
|
Il ritmo dell’incontaminata vita rurale sulla Stafelalp è riportato, in mostra, in Alpaufzug (Salita all’alpe), uno dei primi dipinti di Kirchner di grande formato a soggetto alpino. In altre opere il paesaggio montano diventa invece sinonimo figurato della violenta lotta interiore dell’artista, quel continuo alternarsi di pace e angoscia che lo accompagnerà per tutta l’esistenza.
“…Poiché Kirchner, dopo Hodler, è il primo pittore a rappresentare le montagne in modo nuovo”. Così riassume lo stesso Kirchner l’ultimo decennio della sua carriera, celebrandosi anche come mentore di una giovane generazione di artisti. Tra il 1924 e il 1926 Hermann Scherer, Albert Müller e Paul Camenisch frequentano infatti con una certa assiduità la casa dell’artista – la raffigurazione ravvicinata di un paesaggio boschivo, proposta in Waldlandschaft mit Bach (Paesaggio boschivo con ruscello) è una tipologia che si ritrova rielaborata nelle loro opere.
Altri lavori testimoniano invece il crescente interesse di Kirchner per la vita del Cantone dei Grigioni e il progresso tecnologico all’interno di un paesaggio montano incontaminato, come ad esempio Italienische Bahnarbeiter (Lavoratori ferroviari italiani), che ritrae in un momento di riposo un gruppo di lavoratori ferroviari italiani, probabilmente operai impiegati dalla Ferrovia Retica.
|
Ernst Ludwig Kirchner
Waldlandschaft mit Bach (Paesaggio boschivo con ruscello), 1925/1926
Kunsthaus Zürich, 1950
|
È legato a circostanze tragiche Bauernmittag (Il mezzogiorno dei contadini), che, come ricordato, fu esposto con una didascalia ingiuriosa insieme a 32 altri lavori dell’artista nella mostra “Entartete Kunst” organizzata dal regime nazista a Monaco, nel 1937. Del dipinto si contestava, in particolare, la fisionomia dei personaggi, considerata caricaturale e derisoria rispetto all’ideale del contadino come portatore dei valori di una vita semplice e in armonia con la natura proposto dalla propaganda del partito. Con un totale di 639 opere confiscate, Kirchner fu uno degli artisti più colpiti dall’ostilità nazista. Fortemente minata da queste circostanze, la già fragile salute mentale dell’artista peggiora drasticamente, portandolo anche a distruggere numerose sue opere. Si toglie la vita nella sua casa sul Wildboden, nel giugno del 1938.
|
Ernst Ludwig Kirchner
Bauernmittag (Il mezzogiorno dei contadini), 1920
Collezione privata, Svizzera
|
|
|
“Sentimento e Osservazione. Arte in Ticino 1850-1950”: le collezioni del MASI e l’arte in Ticino.
La mostra su Ernst Ludwig Kirchner è concepita come focus tematico all’interno dell’esposizione permanente della collezione del MASI intitolata “Sentimento e Osservazione”.
Arricchita da alcune importanti opere in prestito, la presentazione intende offrire una visione di come l’arte in Ticino – a partire dalla fondazione dello Stato federale nel 1848 fino alla fine della seconda guerra mondiale – si sia dinamicamente evoluta nel suo specifico contesto culturale, e mostrare quali influenze, provenienti da Sud e da Nord, si siano affermate nella regione. La storia delle arti visive in Ticino non è infatti improntata solo dalla comunità artistica regionale, ma anche dagli artisti, collezionisti, commercianti e studiosi che hanno scelto il Ticino come patria di adozione. Seguendo un percorso a ritroso nel tempo, l’itinerario espositivo propone alcune tappe fondamentali di questa storia: dall’Espressionismo, la Nuova Oggettività e il Realismo Magico, attraverso Realismo, Impressionismo e Post-Impressionismo, risale fino alle prime contaminazioni del Simbolismo.
|
|
|
Contatti stampa
MASI Lugano
Ufficio comunicazione
+41 (0)58 866 42 40
comunicazione@masilugano.ch
Per l’Italia
ddlArts + Studio Battage
Alessandra de Antonellis | +39 339 363 7388 | alessandra.deantonellis@ddlstudio.net
Margherita Baleni | +39 347 445 2374 | margherita.baleni@battage.net
|
|
|
|