Inaugurato il ”nuovo corso” della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino La GAM… in progress
Il 23 ottobre alla presenza dell’Assessore Regionale Oliva e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Torino Alfieri, la Presidente della GAM Giovanna Incisa Cattaneo ha presentato al pubblico il nuovo direttore del Museo torinese Danilo Eccher, dando così inizio alla ripresa delle attività museali della struttura che proprio nel 2009 compie cinquant’anni di attività. Una serie di attività che anche quest’anno si gioverà del contributo della Fondazione CRT per l’Arte Moderna e Contemporanea.
La nuova stagione della GAM ha per titolo “Una finestra aperta sul mondo dell’arte” e dà inizio alla ripresa delle attività dopo un paio di mesi di chiusura, necessari per svolgere il lavoro di progettazione e per ridisegnare completamente la struttura delle sale dedicate alle mostre temporanee, alla Videoteca e ai Servizi Educativi.
La GAM di Torino vanta una delle collezioni di arte moderna e contemporanea tra le più ricche d’Italia, comprendente 45000 opere, tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, disegni e incisioni. Inoltre, dispone di una Videoteca di film e video d’artista fra le maggiori d’Europa.
Nella nuova gestione, la attuale suddivisione in ordine cronologico, con la storica divisione nella parte dedicata all’Ottocento e quella dedicata al Novecento, viene sostituita con un ordinamento tematico. In tale modo, il visitatore potrà riscoprire i capolavori e analizzarli attraverso quattro nuove visioni dettate dalle suggestioni, offerte da altrettanti studiosi di discipline diverse dalla storia dell’arte. Nuove visioni attraverso le quali, non sarà più lo sguardo che insegue l’opera, bensì sarà l’opera che insegue lo sguardo. Secondo un disegno di riallestimenti periodici, ogni anno saranno coinvolti esperti provenienti dalle più prestigiose università italiane che penseranno “quattro nuovi temi” per dare vita a percorsi lungo i quali le opere saranno collocate. Attraverso il sistema di rotazione, oltre a favorire una più ampia fruizione delle opere, sarà possibile accedere a capolavori raramente esposti, anche per problemi di collocazione o di conservazione, che potranno essere di volta in volta collocati sotto una luce diversa perché messi in rapporto con opere di altre epoche storiche. Con questo sistema, viene riconsiderata la distinzione tra allestimento permanente e temporaneo, ancor più accentuata dalla disposizione dei nuovi spazi espositivi.
Anche i Servizi educativi e la Videoteca GAM troveranno nuovi spazi. La Didattica raddoppia lo spazio con la sala a piano terra dedicata alle attività per le scuole, con un’apertura nel giardino per il relax dei bambini, oltre una parte della libreria dedicata ai ragazzi. La Videoteca si sposta nella saletta del secondo piano ed un ampio locale nel seminterrato offre agli utenti un ambiente confortevole per la conoscenza e lo studio del patrimonio dei video in GAM.
La “rilettura” del patrimonio della GAM attraverso le gallerie tematiche che presentano le collezioni avviene lungo tre diversi livelli di sapere. Quattro docenti sono stati chiamati a fornire al museo i primi temi su cui lavorare: L’Infanzia (prof. Antonio Schizzerotto), Il Genere (prof. Roberto Grandi), La Specularità (prof. Pietro Montani), La Veduta (prof. Giorgio Ficara). I quattro temi sono stati poi affidati a quattro storici dell’arte (Ester Coen, Michele Dantini, Maria Teresa Roberto, Carlo Sisi) chiamati a affrontare le implicazioni e gli sviluppi dei temi nella storia dell’arte, poi riassunti in testo critico, e a far da cerniera tra il primo e il terzo livello. Infine, il Direttore e lo staff scientifico della GAM (Danilo Eccher, Riccardo Passoni, Virginia Bertone, Elena Volpato) traendo spunto dai testi prodotti per ogni galleria tematica, hanno scelto le opere e affrontato l’allestimento delle quattro sezioni. La sfida che si cerca di vincere, dopo avere raccolto ogni anno in un catalogo il lavoro fatto, sarà quello di avere a disposizione tra cinque anni un cofanetto di volumi che raccolga una variegata rilettura delle collezioni viste da prospettive completamente differenti.
Tra gli spazi di nuova concezione, si trova l’allestimento di Wunderkammer: una mostra (a mio avviso la vera “chicca” della nuova GAM!) che invita a scoprire 12 raffinatissimi disegni a penna e acquerelli del celebre artista bolognese Pietro Giacomo Palmieri (1737-1804) che ebbe un ruolo di primo piano nel collezionismo di disegni nella Torino di fine Settecento. Le opere ritraggono scene pastorali e paesaggi, svelando un disegno che si spira alla tradizione emiliana e olandese del Seicento. Altro spazio è dedicato a GAM Underground Project: un luogo di ricerca dove analisi e sperimentazione intrecciano i loro cammini. A questo progetto è dedicata la personale a Ian Kiaer, un giovane londinese che presenta 21 installazioni, che raccontano dieci anni di lavoro, ricostruendo avventure creative nate alle volte a distanza di tempo ma derivanti dallo stesso ceppo di riferimenti concettuali ed estetici. L’opera di Kiaer intreccia la sfera del passato con il concetto di nuovo e di futuro.
Mentre con il Teatro della Performance la GAM dà inizio alla nuova stagione espositiva attraverso una grande mostra storica, curata da Danilo Eccher, dedicata alla ricerca performativa che a partire da fine anni Cinquanta ha caratterizzato il lavoro di un gruppo di artisti determinando profondi sviluppi nei decenni successivi. Il teatro della Performance presenta l’architettura e la fisicità del teatro che ha accolto l’azione, si sofferma sulla struttura scenica prodotta dall’artista, sullo spazio pensato, creato e spesso modificato dall’azione. In mostra, lavori di Kazuo Shiraga, Hermann Nitsch, Michelangelo Pistoletto, Gilbert & George, Marina Abramovic, Paul McCarthy e John Bock.
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Materiale |
La Gam… in progress |
saggistica |
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Autori |
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Mario T Barbero |
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Pubblicato su: Literary nr.11/2009 |
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