Alexander Lonquich e l’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai Beethoven v/s Schubert
Presso l’Auditorium “Arturo Toscanini” della Rai di Torino, dal 30 aprile al 16 maggio 2009 a conclusione della stagione sinfonica 2008/09, si sono tenuti cinque concerti del tutto eccezionali. Eccezionali per l’interprete, Alexander Lonquich quale direttore e solista al pianoforte, ed eccezionali per il programma che comprende in un unico ciclo tutte le sinfonie di Franz Schubert e tutti i cinque concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven. Una novità assoluta realizzata con il Centro di Produzione di Torino, Radiofonia e Rainet. Come afferma Michele dall’Ongaro, Sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Nazionale: «La musica è anche un fatto molto concreto, fisico, che coinvolge corpo e mente. Fare parte di una comunità che “suona” insieme all’orchestra, al direttore, al solista navigando dentro la musica è certamente parte integrante e non secondaria dell’esperienza musicale. Le nuove tecnologie ora consentono anche ad altre comunità di navigare nella musica, ma con mezzi diversi. Per questo motivo, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai è orgogliosa di offrire sul proprio sito, per la prima volta in Italia, l’opportunità al popolo del Web di seguire il concerto inaugurale in streaming video, insieme alla diretta radiofonica di Rai3, alle riprese televisive e alla pubblicazione in cd e dvd dell’intero ciclo di concerti».
Dal canto suo, il direttore e solista Alexander Lonquich si dice affascinato dal mettere a confronto due personalità come quelle di Schubert e Beethoven così diverse, seppur storicamente attigue. Un altro fatto del tutto particolare è che i due grandi autori del campo sinfonico che hanno lavorato a pochi metri di distanza a Vienna e non si sono mai incontrati, siano morti a distanza di pochi mesi (Beethoven nel 1827 e Schubert nel 1828).
Sia Beethoven che Schubert hanno comunque espresso nelle loro composizioni il ritratto delle sofferenze umane seppure con differenze sostanziali. Mentre il discorso musicale di Beethoven è un discorso inizialmente ottimista, quello di Schubert è essenzialmente pessimista fin dall’inizio, intriso da una profonda e sempre più calzante malinconia. Per entrambi, tuttavia, ha avuto una enorme importanza la percezione del Tempo. Quel Tempo che già è stato fattore determinante nella personalità di altri grandi artisti dell’Ottocento, seppure in un campo diverso, come Marcel Proust e Giacomo Leopardi. In Beethoven vi è l’idea di “dare forma viva” al Tempo; Schubert, invece, parla del Tempo come di un evento da subire. Per Schubert il Tempo lascia un’impronta pessimistica alla vita: “Il Tempo scorre…”: una sensazione che si riflette in molte delle sue opere. A tale proposito, rendono a dovere le parole del Maestro Lonquich, artefice di questa “sfida musicale”: «Il discorso dello Schubert sinfonico è essenzialmente pessimista. Al di là della serenità che sembra caratterizzare le prime sinfonie con i trascorrere del tempo la malinconia prende il sopravvento fino ad arrivare alla tragicità dell’ ”Incompiuta” e della “Grande”. Quello di Beethoven è invece un discorso essenzialmente ottimista che approda al luminoso trionfo del “Quinto Concerto”».
Un evento eccezionale dicevamo. E chi non ha avuto la fortuna di essere presente ha avuto la possibilità di ascoltare tutti i concerti su Rai 3. Le opere in programma sono state di volta in volta presentate al pubblico dallo stesso Maestro Lonquich.
Un grande successo e una ottima iniziativa… non ci resta che attendere la prossima!
(foto by Guerzoni, L’orecchio di Dionisio)
|
|
|
Materiale |
Alexander Lonquich: Beethoven v/s Schubert |
saggistica |
|
Autori |
• |
Mario T Barbero |
|
|
|
Pubblicato su: Literary nr.5/2009 |
|